Como, Ludi: «Mai dubitato di Fabregas. Champions? Non un sogno, ma un’utopia»

Il ds del Como spiega l’estate sul mercato e l’importanza del tecnico spagnolo: «Il decimo posto dello scorso anno resta clamoroso, ora vogliamo migliorare».

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Ospite negli studi di Sportitalia, il direttore sportivo del Como, Carlalberto Ludi, ha ripercorso le tappe principali dell’ultima sessione di mercato, soffermandosi sull’interesse dell’Inter per Cesc Fabregas.

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«Con Cesc abbiamo sempre avuto sintonia. Ci ha detto che, se ci fossero state le condizioni per sviluppare il progetto, sarebbe rimasto. Non abbiamo mai avuto dubbi sulle sue parole, né ci siamo preoccupati che potesse partire. Alternative? Non ne abbiamo mai cercate: se l’Inter lo avesse preso, avremmo pensato a un sostituto dal giorno dopo, ma non volevamo dare alcun pretesto né a lui né agli addetti ai lavori».

Champions lontana, obiettivo migliorarsi

Sul tema degli obiettivi stagionali, Ludi ha frenato gli entusiasmi: «Sono un uomo di equilibrio. Al primo anno in Serie A siamo arrivati decimi, un risultato clamoroso. Ora abbiamo investito sui giovani talenti, ma parlare di Champions è irreale. Migliorare la posizione dell’anno scorso, invece, deve essere un traguardo concreto e parte della nostra mentalità».

Il dirigente ha poi aggiunto: «Sappiamo di avere grandi margini, una squadra giovane che va accompagnata e un fuoriclasse in panchina. Lo scorso anno tra noi e l’Europa c’erano 16 punti: quello è un divario che si colma solo con il lavoro, non con gli acquisti». Un messaggio chiaro: il Como non si pone limiti, ma il percorso passa prima dalla crescita graduale.

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