Potrebbe arrivare già oggi il via libera a una decisione destinata a fare storia. Il Comitato Esecutivo UEFA, riunito a Tirana, è chiamato a pronunciarsi sulla proposta di disputare Milan-Como a Perth, in Australia, scelta legata all’indisponibilità di San Siro a inizio febbraio per la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026.
La sfida delle autorizzazioni
Perché la gara possa svolgersi in terra australiana, servono i consensi di più istituzioni: federazione australiana, confederazione asiatica (AFC), FIFA e UEFA. Ed è proprio quest’ultima a rappresentare lo scoglio più complesso. Tradizionalmente, l’organismo guidato da Aleksander Ceferin ha sempre mostrato grande prudenza di fronte all’ipotesi di trasferire competizioni nazionali fuori dai confini europei.
Nonostante il sostegno convinto della FIGC, con il presidente Gabriele Gravina pronto a intervenire per perorare la causa, e l’appoggio della Lega Serie A, desiderosa di sfruttare l’evento per ampliare la visibilità del campionato e generare nuovi ricavi, le resistenze restano forti. Una corrente contraria teme infatti l’apertura di un precedente che, col tempo, potrebbe portare altri tornei continentali a chiedere lo stesso trattamento.
I possibili scenari
Sul tavolo restano due opzioni: un’approvazione concessa come eccezione unica, o un rinvio della decisione. Più difficile immaginare che la UEFA dia un via libera stabile alla possibilità di giocare partite di campionato al di fuori del territorio nazionale.
In ogni caso, il nodo Milan-Como sarà uno dei temi centrali dell’incontro di Tirana, che discuterà anche dell’assegnazione della finale di Champions League 2027 e di questioni legate a calcio femminile e futsal. Un verdetto che, in un modo o nell’altro, rischia di aprire un nuovo capitolo nella storia del calcio europeo.