La possibilità che Milan-Como si giochi in Australia resta concreta, ma la decisione definitiva non è ancora arrivata. A confermarlo è stato il presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, che al termine dell’assemblea odierna ha fatto il punto sulla vicenda.
“Al momento non ci sono sviluppi – ha spiegato Simonelli – siamo in attesa dell’approvazione da parte della UEFA, che ci auguriamo arrivi entro la fine del mese. Solo allora scioglieremo le riserve. Continuo a essere moderatamente ottimista, anche se non mancano posizioni contrarie”.
Un esperimento che divide i tifosi
Il presidente ha sottolineato come l’eventuale scelta rappresenterebbe un test circoscritto e non una rivoluzione del campionato: “Si parla di una partita su 380. Capisco che non sia una trasferta semplice per i tifosi, ma sono convinto che qualcuno coglierà l’occasione per scoprire un continente nuovo”.
La mossa, che ha già sollevato malumori soprattutto tra i sostenitori lariani e rossoneri, nasce da una logica di espansione internazionale: “In Australia c’è una base importante di italiani – ha aggiunto Simonelli – e come Lega abbiamo il dovere di accrescere la visibilità del prodotto nei mercati dove c’è domanda”.
Se arrivasse l’ok della UEFA entro le prossime settimane, Milan-Como diventerebbe la prima partita ufficiale di Serie A disputata all’estero. Un passo storico che potrebbe aprire la strada a nuove opportunità commerciali, ma che al tempo stesso alimenta i timori dei tifosi: il rischio che quella che oggi viene definita un’eccezione possa trasformarsi, domani, in una consuetudine.